Da martedì 18 gennaio e fino all'8 febbraio, un Torèt "dormiente" sarà visibile ai visitatori dei Dock Dora a Torino in via Valprato 68.
Proprio all'interno della celebre struttura di inizio '900 è presente una piccolissima galleria, forse la più minuta del mondo che ogni mese presenta un nuovo artista e dal 18 sarà la volta di Leo Poldo.
L'artista
Leo Poldo è il nome d'arte dello scultore che ai Docks Torino Dora dà vita ai Torèt colorati. Nel suo atelier si vedono forni per ceramica, computer, macchine a controllo numerico, laser, macchine per la lavorazione del legno e del ferro, stampi per gesso, cemento e ogni genere di utensile a mano. Tutte le macchine sono rigorosamente auto-costruite, dall’elettronica in su. Da qualche anno, la ceramica nella sua accezione più artistica, la maiolica, è il driver che ha stravolto la creazione dei Torèt.
Il Torèt geografico e la collaborazione con IGC
Realizzato in ceramica smaltata secondo l’antica tecnica della maiolica, il Torèt Geografico fa parte di una serie di pezzi creati in collaborazione con l’IGC (Istituto Geografico Centrale). Queste opere “vestono” mappe della prima guida toponomastica della città di Torino, realizzata negli ani 50 proprio dal fondatore dell’IGC, l’ing. Sergio Candeletti.
Il Kintsugi e le cicatrici dell’anima
L’antica tecnica della riparazione con l’oro, oggi tanto in voga fra artisti e psicologi, è uno dei tratti fondamentali degli ultimi lavori di Leo Poldo. Le sue "cicatrici" emergono in alcune delle sue opere che rappresentano, a quanto pare, un lavoro molto importante. Dice l’artista: “inizialmente pensavo che potesse essere un modo per recuperare alcuni pezzi rotti per errore, ma alla fine sono quelli che mi piacciono di più e quindi mi trovo a fare molto più lavoro. Un’opera intera entra in forno, si cuoce due o tre volte attorno ai 1000° e via, è pronta. Un pezzo rotto deve essere: A, rotto… B, ricomposto. C, incollato D, rinforzato E, ritoccato con l’oro lustro. F, cotto nuovamente a 720°… molto più lavoro ma alla fine, il risultato è davvero affascinante!Per me il Kintsugi è un memento a tutto ciò che ho fatto in passato e che non dovrei rifare! Le mie cicatrici? Eccole qui”.
..e perchè dorme?
Perchè Bruno (il custode e Cerbero dei Docks Dora) mi ha vietato di uscire dalle misure massime della micro-gallery e in piedi... non ci stava.